Il filosofo ascolta: "Ritorno al futuro" con Mario Sconcerti

 


Una chiacchierata spontanea con il giornalista e scrittore ex direttore de "Il Secolo XIX" e “Il Corriere dello Sport" Mario Sconcerti, fa la sua comparsa in questo blog per parlare di passato, presente e futuro del calcio italiano: una sorta di "Ritorno al Futuro".

Prendiamo quindi la nostra DeLorean, la macchina del celebre film per viaggiare nel tempo, per fare dunque valutazioni e previsioni in merito a quello che c'è stato, in seguito quello che c'è e infine ciò che ci sarà. Ad affiancarmi, come già detto prima, c'è un professionista del giornalismo che ha iniziato la sua imponente carriera nella redazione de "Il Corriere dello Sport" della sua Firenze e che, nel luglio 1974 raccontava la rinascita della Nazionale italiana dopo l'esclusione di Rivera, Mazzola e di tutti gli altri senatori.

Il discorso si focalizza inevitabilmente sulle squadre che registrano più presenza italiana in rosa della nostra Serie A e sull'eventuale possibilità che proprio queste squadre possano risultare paradossalmente penalizzate da quest'ultimo aspetto per il calo fisico che potrebbe colpire i calciatori italiani., vista la mancata qualificazione degli Azzurri ai Campionati del Mondo.

Sconcerti a questo proposito infatti sembra molto convinto che ciò non avrà un grande impatto negativo per la nostra Serie A e infatti, come lui stesso dichiara: "Sarà una penalizzazione abbastanza comune con circa 150 giocatori in Italia che andranno al Mondiale. Il problema si presenterà dopo la Coppa del Mondo". Continua poi spiegando: "Nella parte di avvicinamento al Mondiale tutti i calciatori cercheranno di stare in forma e dare contenuti con l'obiettivo di proporsi come titolari in Qatar".

Parlando poi più approfonditamente della seconda parte di stagione, a fine Mondiale, si constatano dunque le varie dinamiche che potrebbero presentarsi appunto a campionato ripreso e, proprio su questo punto, il giornalista fiorentino fa una valutazione importante:" Il problema ci sarà semmai per i giocatori che saranno andati più avanti nella competizione, che l'avranno sofferta di più soprattutto dal punto di vista nervoso. Certamente poi in questo campionato la preparazione atletica dovrà essere svolta in modo molto attento e particolare".

Una volta concluso poi il discorso che riguardava il primo Mondiale d'inverno e cosa potrebbe comportare, il punto cardine della discussione è poi diventato quello della passata stagione, in particolare, il cammino in Serie A di squadre come Sassuolo, Hellas Verona e Torino, che sembravano poter fare il salto di qualità e raggiungere l'Europa.

Anche qui però il sig. Sconcerti appare molto deciso e lucido nel fare le sue constatazioni, sostenendo infatti:" Le prime sei-sette squadre sono quelle che hanno meritato di più e se squadre come Sassuolo, Verona e Torino sono arrivate a diversi punti di distacco da questo gruppo, è perché avevano qualcosa di tecnico in meno rispetto alle prime".

Prosegue poi soffermandosi sulla compagine nero verde del Sassuolo e il suo percorso nella stagione appena passata: "Il Sassuolo è pieno di buoni giocatori, una parte dei quali abbastanza sopravvalutata, ma comunque vi sono anche giocatori molto normali, quindi la metà classifica mi è sembrato un risultato giusto".

Parlando poi di squadre come la Fiorentina che nella scorsa stagione l'Europa l'ha raggiunta, qualificandosi per la prossima Conference League, si aprono delle riflessioni sui fattori da cui la Viola dovrebbe ripartire per affrontare nuovamente il cammino europeo:" Credo che per fare questo tipo di valutazioni, bisognerà vedere alla fine del mercato le forze degli avversari. In questo momento la Fiorentina è una bella scommessa, che ha fatto un progresso molto forte, sotto l'aspetto del progetto di squadra".

Successivamente quindi si parla del possibile imminente futuro della squadra toscana, con il mio compagno di viaggio che spiega: "Penso che la Fiorentina quest'anno dovrà vincere un paio di scommesse molto importanti, soprattutto per esempio la continuità fisica di Mandragora e il completo ritrovamento di Jovic, oltre a giocatori che per le qualità che hanno non hanno dato ancora tutto come Nico Gonzalez e Ikoné".

Il nostro viaggio nel tempo tra riflessioni e valutazioni si concentra poi sul presente della nostra Nazionale e sull'influenza che magari può avere sull'andamento di quest'ultima, la scarsa partecipazione dei settori giovanili alle prime squadre dei club di Serie A.

Anche su questo ovviamente dice la sua Mario Sconcerti: "Non si gioca più nelle strade, quindi i ragazzi devono andare nelle scuole calcio a pagamento e il fatto che si paghi, porta l'allievo ad essere impiegato per forza, in tal modo non vince la qualità. In tal senso quindi non è un problema di settori giovanili. Inoltre reputo che l'Italia si stia mescolando poco. La forza delle grandi nazionali è potersi mescolare con calciatori africani".

Per concludere quest'intervista infine, ci focalizziamo sulla compagine delle neopromosse della prossima Serie A.

Partendo dal Monza l'intervistato in questione dichiara: "Sta facendo un mercato inusuale se consideriamo che è una neopromossa e credo che se il suo allenatore si dimostrerà all'altezza della Serie A, questa squadra sia da metà classifica".

Sulla Cremonese:" Sta rifacendo la squadra per via dei prestiti che aveva, però ha un allenatore molto interessante che è Alvini".

Una nota finale per concludere, anche sul Lecce: "Io del Lecce mi fido sempre perché sono un vecchio estimatore di Corvino (responsabile Area Tecnica dell’ US Lecce) e lui le squadre le sa fare".

Finisce qui dunque il remake del capolavoro di Steven Spielberg, con la consapevolezza di aver tracciato insieme un'adeguata linea del tempo per poter guardare avanti, non pensando troppo al passato, ma semplicemente conoscendolo.

                                                         




                                                       

                                  Mario Sconcerti. Fonte foto: Wikipedia di Mario Sconcerti
 

 




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