Turchia-Italia, marcia verso Londra
Italia-Turchia. L'inizio del sogno chiamato Wembley. Totti che torna all'Olimpico soltanto per un "ciao", o meglio "ciao Euro". La gente allo stadio, precisamente 16.000. La pelle d'oca per l'inno, perché ieri sera più che mai eravamo Fratelli d'Italia. Sembra una intro di Fabio Caressa, ma è andata esattamente così. L'Italia in cerca di riscatto dopo l'immensa delusione di San Siro contro la Svezia nel 2018, con cui abbiamo detto addio ai Mondiali, con quel freddo agghiacciante che si sentiva pur non essendo in Russia. Si presenta con un 4-3-3 che rappresenta l'umiltà di difendersi, ma anche la voglia di graffiare e leccarsi anche la ferita della delusione di Bordeaux ad Euro 2016, sconfitti ai quarti dalla Germania ai rigori. Insigne e Berardi hanno il compito di inventare per Immobile, ma anche loro possono mettersi in proprio con i palloni gestiti e dati dal centrocampo, specialmente da Jorginho, con Locatelli e Barella che si